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Sete vidas

 Da qualche giorno ho finito di vedere un prodotto brasiliano davvero interessante, sempre della rete Globo, la telenovela Sete Vidas del 2015, scritta da Lícia Manzo, con la regia di Jayme Monjardim, quello di O' Clon, per intenderci.



Gli interpreti, come in tutti i prodotti brasiliani, sono tanti e validi, dai più piccoli ai più grandi. Diversi di loro li conoscevo già per averli apprezzati in altri lavori, ma il mio cuore è legato a Domingos Montagner, in  una delle sue ultime apparizioni, prima della tragica scomparsa.



A parte le considerazioni personali per una morte prematura e profondamente dolorosa, il personaggio interpretato da Domingos è molto interessante. Miguel è un uomo che ama la natura e gli oceani. Solitario, serio, affidabile nel lavoro e sfuggente nella vita privata, in gioventù, per racimolare dei soldi, è stato un donatore di seme. Un gesto dettato dall'esigenza economica, pensa lui, ma molti anni dopo scoprirà che dietro quel gesto c'è molto di più.


Miguel non ha mai voluto mettere su famiglia. Di più, non ha mai voluto legarsi troppo a qualcuno, convinto di portare dentro di sé la distruzione. Un fatto molto grave, accaduto durante la sua adolescenza, lo ha convinto che non è capace e degno di costruirsi qualcosa di suo. Così, quando la storia con Lígia (Débora Bloch), una splendida giornalista quarantenne, di cui è profondamente innamorato, diventa seria, lui scappa senza dare spiegazioni, per affrontare una spedizione nell'Antartide
, durante la quale, per un naufragio, verrà dato per disperso e morto.

Passeranno mesi, prima che si scopra che in realtà Miguel si è salvato, grazie all'intervento di un gruppo di pescatori che lo ha curato e riportato alla vita. Nel frattempo, però, la sorte, il destino, il caso, come lo volete chiamare voi, ha continuato a tessere per lui, perché c'è una strada che porta verso casa, da dove non avrebbe mai dovuto allontanarsi.

Lígia, profondamente delusa dalla scelta di Miguel, scopre di attendere un bambino. La notizia la sconvolge. Non pensava più di diventare madre, ma fin dall'inizio comprende di non poter rinunciare al figlio dell'uomo con cui ha sperato di vivere il resto della sua vita. Quando poi apprende, attraverso il migliore amico di Miguel, Lauro (Leonardo Medeiros), che l'oceanografo è scomparso durante la traversata dell'Antartide, quella creatura che cresce nel suo ventre diventa un regalo della vita.



Diversamente da quanto crede lei, però, non è l'ultimo... In Brasile, alcuni ragazzi cercano eventuali figli del donatore 251. I primi a  mettersi in contatto tra loro sono Pedro e Julia. Si danno appuntamento, ma per una serie di vicissitudini, non comprendono subito di essere il fratello e la sorella in attesa dell'altro. La scoperta li costringe a soffocare l'attrazione e i sentimenti che sentono l'uno per l'altro, senza però allontanarli dal motivo per cui si sono incontrati: chi era il loro padre? Ci sono altri fratelli? Intraprendenti e determinati, uniscono le loro forze fino a conoscere Lígia e altri tre fratelli: Bernardo, ancora adolescente, e i gemelli Luis e Laila. 

È volontà comune quella di tenersi in contatto, per ricostruire la loro strana famiglia, che comprende anche il bambino che cresce nel grembo di Lígia. Sarà lei a raccontare ai ragazzi che Miguel è scomparso in mare e frequentando, in particolare il padre adottivo di Pedro, Vicente, che ha una storia molto particolare e intensa (ha sposato la madre di Pedro, dopo che la donna aveva deciso di ricorrere all'inseminazione artificiale, morendo poco dopo il parto, per una malattia), penserà di ricostruirsi una vita con lui. 

Le soprese, però, non sono finite. Miguel ha contribuito a dare la vita a un altro fratello, Felipe e questi ha ancora bisogno di lui!

Cosa farà Miguel? Si tirerà ancora una volta indietro?

Storia bellissima, commovente e scritta molto bene.  Fotografia e scenografia spettacolari. Attori bravissimi ed evoluzione dei personaggi credibile.

Se avete dimestichezza con il portoghese o con lo spagnolo, non lasciatevela sfuggire.

Sono 105 puntate di circa 40 minuti ognuna. La storia corre abbastanza rapida e merita di essere conosciuta.

Alla prossima!

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